Novella@bookwyrm.it a publié une critique de Il grande Gatsby par F. Scott Fitzgerald
None
3 étoiles
Sinceramente speravo in qualcosa di più. Intendiamoci, è scritto benissimo, e il finale è un piccolo capolavoro. Ma l'ho trovato lento per la gran parte dei capitoli, e troppo intimistico nello stile. Pessimista è dir poco. Certo c'è da dire che illustra un momento storico particolare: siamo nel primo dopoguerra, sia il narratore che il protagonista sono reduci dalla guerra in Europa. Guerra che aleggia in sottofondo, perché è quella che separa, che crea ritardi o al contrario accelera le cose, o le interrompe.
Domina tutto un sentimento di amore assoluto che però diventa di volta in volta o morboso, o immaturo, o traditore.
E ancora più del sentimento domina il denaro. L'ipocrisia, che è presente anche nella prima parte nel contrasto tra popolarità e dubbia provenienza, nella seconda parte esplode, impregnando di sé anche il sentimento apparentemente profondo. Il denaro muove tutto, anche l'amore. E questo perché per amare, …
Sinceramente speravo in qualcosa di più. Intendiamoci, è scritto benissimo, e il finale è un piccolo capolavoro. Ma l'ho trovato lento per la gran parte dei capitoli, e troppo intimistico nello stile. Pessimista è dir poco. Certo c'è da dire che illustra un momento storico particolare: siamo nel primo dopoguerra, sia il narratore che il protagonista sono reduci dalla guerra in Europa. Guerra che aleggia in sottofondo, perché è quella che separa, che crea ritardi o al contrario accelera le cose, o le interrompe.
Domina tutto un sentimento di amore assoluto che però diventa di volta in volta o morboso, o immaturo, o traditore.
E ancora più del sentimento domina il denaro. L'ipocrisia, che è presente anche nella prima parte nel contrasto tra popolarità e dubbia provenienza, nella seconda parte esplode, impregnando di sé anche il sentimento apparentemente profondo. Il denaro muove tutto, anche l'amore. E questo perché per amare, per essere amato, per la popolarità e la felicità serve apparire.
Tutto il resto è solitudine e incomunicabilità, che esce fuori quando la morte rompe la patina dorata e richiama a ciò che è veramente importante.
Quindi un testo senza dubbio profondo ma... la mia formazione troppo ottocentesca mi spiazza sempre quando leggo testo novecenteschi in cui la speranza pare essere ridotta al lumicino.
Quindi prendete il giudizio per quello che è: da donna antiquata qual sono, per me è un buon testo ma non il capolavoro.